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La situazione dell’Archivio di Stato dell’Aquila
![]() I danni del sisma
Il sisma ha, come è noto, danneggiato gravemente il Palazzo della Prefettura, provocando il crollo quasi totale dell’ala anteriore sulla P.zza della Repubblica, quella sul cui frontone vi è la dicitura ‘Palazzo del Governo’, ormai divenuta una icona mediatica della catastrofe.
L’ala posteriore, dove si trova l’Archivio di Stato, è invece stata danneggiata in grado minore: è crollato in alcune zone il tetto del soprastante primo piano occupato dalla Prefettura e sono state lesionate molte strutture, ma i solai soprastanti i depositi e uffici dell’Archivio sono rimasti in sede, se pur pericolanti e a rischio per ulteriori danni da intemperie e altre scosse. I locali del seminterrato, che contengono circa 1600 ml. di documentazione, sono rimasti pressoché illesi. In molti locali le scosse hanno fatto staccare dai muri e collassare parte degli scaffali gli uni sugli altri rovesciando a terra le unità archivistiche, il che rendeva il loro recupero condizionato a preventivo intervento di messa in sicurezza da parte dei VV.FF., peraltro da poco effettuato. Non si conosce ancora, data l’inagibilità assoluta del palazzo, l’entità effettiva dell’eventuale danno per crolli interni di scaffalature, che emergerà solo con l’imminente recupero. I primi interventi di urgenza
Il 9 e 10 aprile, grazie all’intervento di alcune squadre dei VV.FF. dirette dall’ing. Fortucci e sotto la direzione del direttore uscente dell’Archivio di Stato, dr. Agostino Attanasio, e di quello attuale, dr. Ferruccio Ferruzzi (nominato il 31.03.2009) è stata recuperata, nell’ala posteriore del Palazzo della Prefettura, la parte storica più antica e importante dell’Archivio di Stato dell’Aquila (Pergamene, antico archivio comunale dell’Aquila, antichi catasti, antichi notai del distretto, per un totale di circa 500 ml), ed è stata collocata presso la Sezione di Sulmona, che non ha subito danni dal sisma.
La restante parte dell’ala posteriore del Palazzo del Prefettura contenente gli altri fondi dell’Archivio è rimasta nel frattempo (nei giorni dal 12 al 27 aprile circa) inagibile, mentre i VV.FF. hanno operato la preliminare asportazione delle macerie del tetto crollato dalla parte superiore dei solai lesionati, che li poneva a rischio di crollo sui soccorritori.
Reperimento della nuova sede per l’Archivio di Stato
Il Direttore generale per gli Archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, dr. Luciano Scala e il direttore dell’Archivio, dr. Ferruccio Ferruzzi, volendo mantenere l’Archivio nel suo territorio di riferimento, hanno ricercato fin dai primi giorni successivi e poi individuato e provveduto ad acquisire una nuova sede in grado di riunire la documentazione, personale, servizi e uffici sotto lo stesso tetto, e di dare così un forte segnale di ripresa dei servizi pubblici e delle attività culturali cittadine, anche mettendo a disposizione la memoria storica del precedente terremoto del 1703 e la documentazione urbanistica che potranno essere di grande utilità ai fini della ricostruzione.
In base alle ricerche effettuate è stato reperito un edificio moderno del Gruppo Gioel Italia, rimasto del tutto illeso dal sisma e agibile, sito in zona industriale Bazzano, in periferia dell’Aquila collegata al centro da servizio pubblico, composto di due grandi capannoni e un’annessa palazzina di uffici arredati con ingresso di rappresentanza e sala conferenze, che potrà accogliere funzionalmente in modo organico e unitario tutti i fondi e gli uffici e servizi dell’Archivio di Stato. Il 25 maggio, con la stipula del contratto di locazione da parte della Direzione generale per gli Archivi, sono immediatamente cominciati i lavori predisposti nei giorni precedenti di adeguamento della sede, di installazione delle scaffalature e del contestuale progressivo trasporto collocazione da parte della ditta Premio di Bologna sotto la direzione degli archivisti di Stato dei materiali archivistici recuperati nel palazzo della Prefettura, pericolante e circondato di macerie, per la preziosa e complessa opera (si ricorre una navetta di container sollevati da una gru da 40 metri) dei VVFF, reparto comandato dall’Ing. Miconi. Contiamo di completare per il 16 giugno il trasporto, di inaugurare la nuova sede per i primi di luglio (in occasione del G8) e di riaprire il servizio al pubblico nei giorni successivi. |