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ARCHIVI DELLA MODA DEL NOVECENTO*
![]() L’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, in collaborazione con la Direzione Generale per gli Archivi e grazie al coinvolgimento di altre e diverse istituzioni, tra cui l’università Bocconi e l’Università Statale di Milano, ha elaborato un progetto triennale sugli Archivi della Moda nel Novecento. Il progetto tende ad esplorare tematiche relative al “sistema moda” in generale, sullo sfondo delle “città capitali della moda” in Italia e nel mondo (Firenze, Milano, Roma, Parigi, Londra, New York), focalizzando l’attenzione sull'importanza del recupero e della conservazione degli archivi della moda: archivi cartacei, vere miniere di informazioni per la ricostruzione dei percorsi di formazione di queste peculiari “aziende”, ma anche “archivi materiali”, che testimoniano il lato creativo della loro storia.
Tali tematiche saranno affrontate negli ambiti che hanno contributo all’evolversi della storia del costume e della moda, nel tentativo di mettere in luce le specificità proprie delle diverse regioni italiane. Il progetto, quindi, vedrà coinvolte alcune delle più attive regioni italiane nel campo archivistico e delle istituzioni che, da sempre, sono sensibili al recupero e alla valorizzazione della memoria. I principali soggetti da coinvolgere, a livello nazionale e internazionale, sono le istituzioni che si occupano di questo settore artistico-industriale, ovvero i Musei della Moda, le diverse Scuole di moda e del costume, le Fondazioni private che hanno il loro raggio d’azione in questo settore, nonché le associazioni di categoria e le agenzie di moda, che svolgono una funzione di collegamento e di promozione di questo settore strategico per la nostra economia e cultura.
Fino ad oggi non è stato fatto molto per la valorizzazione della memoria della moda: una lacuna che gli storici, i sociologi, gli economisti, gli studiosi in genere, da tempo denunciano ed evidenziano. Mancano, a nostro parere, dei censimenti, svolti a livello nazionale e regionale su tutto quello che riguarda il settore moda, come manca, forse, una possibilità di ricostruire il contesto nel quale le aziende della moda hanno operato e hanno messo a punto i loro processi produttivi.
Nella prima fase del progetto quindi si metteranno in campo sinergie da convogliare soprattutto in un lavoro di censimento a vasto raggio, una sorta di mappatura dell’esistente da effettuare attraverso una ricerca trasversale, tra i diversi ambiti (produzione di stoffe e tessuti, calzature, accessori, abiti, sartorie, atelier, giornali e riviste specializzate che hanno seguito e informato sulla moda italiana nel corso del Novecento, agenzie di consulenza, società che organizzano eventi, e mass media in generale) e che abbraccerà anche settori rimasti sino ad ora un po’ ai margini, come tutto il campo degli accessori e delle aziende produttrici di tali oggetti, tra cui i gioielli.
L’obiettivo di fondo è quello di far emergere, scoprire, valorizzare e rendere fruibile un ampio ventaglio di fonti finora inesplorato, se non sconosciuto. A tale fine si costituirà, accanto a un Comitato organizzatore, che terrà le fila tra le diverse realtà locali, un Comitato scientifico formato da archivisti, storici del settore e operatori del mondo della moda.
Il progetto si articola in maniera modulare in diversi sottoprogetti, che affronteranno gli ambiti territoriali e tematici del variopinto mondo della moda.
Censimenti e interviste per una guida ai luoghi fisici e della memoria della moda in Italia
La prima fase del progetto prevede la raccolta e realizzazione di studi e censimenti, effettuati o in corso, nelle varie regioni italiane, in particolare nelle tre regioni più attive storicamente in questo settore sulle tematiche individuate e successivamente elencate: Lombardia, Toscana, Lazio. Ci si avvarrà pertanto della collaborazione di archivisti, anche liberi professionisti (compatibilmente con le risorse economiche che si riuscirà a convogliare su tale progetto).
Le attività di censimento saranno avviate in collaborazione con le sezioni ANAI regionali e con le Soprintendenze archivistiche regionali, oltre che con eventuali altri soggetti disponibili a collaborare (gli enti locali, per esempio, o le associazioni di settore). La ricognizione mirerà alla rilevazione, identificazione e descrizione sia delle imprese operanti nel settore Moda, sia di quelle strutture e quegli organismi che fanno parte anch’essi del “sistema moda”, come le agenzie per la moda, le agenzie pubblicitarie e le società di illustratori e disegnatori, che operano da decenni in Italia e che potrebbero custodire un patrimonio storico/documentario di grande interesse storico/culturale.
Tale attività avrà l'obiettivo di mappare e valorizzare la conoscenza del patrimonio archivistico, bibliografico, museale, e iconografico conservato presso imprese, ateliers, case di moda, agenzie, giornali, privati (stilisti, illustratori, artigiani…).
La rilevazione consentirà quindi, da un lato, di porre il problema della conservazione delle carte d'archivio correnti, dall'altro di stimolare la riflessione degli imprenditori, degli stilisti, etc. sulle opportunità che si aprono, in termini di valorizzazione del proprio patrimonio, quando si decide di intervenire ed investire nel recupero e salvaguardia della documentazione storica.
Il censimento intende mostrare come la scarsa conoscenza del contenuto della documentazione prodotta nel corso del lavoro dedicato alla moda, impedisca di condividere con la collettività materiali, oggetti d’arte, documenti storici di grande interesse e rilevanza culturale. A tal proposito è fondamentale contattare e coinvolgere attivamente le camere di commercio e tutte le associazioni di categoria. Nella salvaguardia dei diritti di proprietà e di protezione della creatività, i dati raccolti dal censimento potranno essere diffusi secondo modalità concordate con i soggetti censiti e con gli enti che li rappresentano. La condivisione delle conoscenze sarà l’obiettivo finale per stimolare nei protagonisti quello spirito di “sistema”, indiscutibile volano del successo della moda italiana, nonché inestimabile plusvalore, che va preservato e sostenuto con forza a tutti i livelli, per garantire l’affermazione del “made in Italy”.
Con la collaborazione, oltre che della Direzione Generale per gli Archivi, di altre organizzazioni settoriali, si procederà a contattare numerose e diverse strutture, organizzando la raccolta delle informazioni in più fasi:
Una volta espletata questa fase, i dati saranno riversati su supporto informatico e ciò consentirà di tracciare un bilancio consuntivo delle schede redatte, e quindi delle strutture contattate sia direttamente sia attraverso i questionari.
La scheda di rilevazione dei dati relativi al patrimonio sarà strutturata in quattro aree specifiche: area storico/anagrafica, area archivio/conservazione (comprendente anche informazioni su oggetti museo/collezioni/biblioteca), area accesso/riuso/valorizzazione. Accanto al censimento, si prevede una ricognizione specifica delle fonti filmiche e fotografiche relative alla storia della moda e conservate non solo e specificatamente nei luoghi della moda, ma anche negli archivi audiovisivi e nelle cineteche. Tale mappatura sarà realizzata attraverso ricerche presso gli archivi dei seguenti istituti: Istituto Luce, Rai Teche, Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna. Inoltre è in programma la realizzazione di interviste diversificate a soggetti creatori e produttori di moda, per comprendere la loro storia e l'importanza, nel loro iter lavorativo, della conservazione e valorizzazione della memoria; saranno quindi coinvolti i principali protagonisti del “sistema moda”: stilisti, dirigenti di aziende, fotografi della moda, illustratori e designer, sarti, responsabili di scuole di formazione, di eventi, di agenzie, di fondazioni e associazioni, di musei e archivi della moda. Tali materiali verranno anche illustrati durante il convegno finale; si potranno inoltre realizzare delle mostre fotografiche e delle brevi rassegne filmiche grazie sia a documenti storici che a video testimonianze attuali.
Attività seminariale – Convegno Internazionale
La seconda fase, che si svolgerà in parte in modo parallelo a quella precedentemente illustrata, metterà in campo le diverse specificità territoriali, attraverso l’organizzazione di seminari regionali che, intorno a un determinato tema, faranno confluire più soggetti specializzati in uno specifico settore del “sistema moda”.
La terza e ultima fase prevede l’organizzazione di un Convegno Internazionale sugli archivi del costume e della moda, che vedrà essenzialmente alcune delle istituzioni internazionali, che vantano il primato dell’invenzione o dell’influenza nel sistema mondiale della moda, confrontarsi con quelle italiane sui temi della valorizzazione della memoria.
Altro obiettivo sarà naturalmente quello di far conoscere gli archivi anche degli stilisti stranieri, alcuni dei quali celebri, come quello di Yves Saint Laurent.
Fase culminante del progetto sarà infine la creazione di un network, da valorizzare grazie alla costruzione di un portale online, delle istituzioni e degli enti che hanno a cuore la memoria del proprio patrimonio documentario, in qualsiasi forma esso si presenti (dalle fotografie, ai bozzetti, alla corrispondenza, ai diari, agli audiovisivi) e la costruzione di una mappa ideale e percorribile degli archivi italiani della moda del Novecento con alcuni confronti con l’estero.
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Iª FASE
Indagine conoscitiva del patrimonio: ricognizione - censimento
Le regioni coinvolte, attraverso le sezioni ANAI e le Soprintendenze archivistiche, laddove sarà possibile (grazie al sostegno finanziario delle Regioni più attive e sensibili nella conservazione e valorizzazione della memoria), avvieranno tale attività di ricognizione delle attività produttive nel settore della moda in ambito locale e di censimento degli archivi privati delle aziende locali, nonché dei protagonisti della moda, al fine di realizzare una “mappatura” dei possibili patrimoni documentari.
Riguardo alle attività di censimento, mappatura delle fonti audio-visive, realizzazione di video testimonianze e di registrazione sonore, sono state individuate le seguenti categorie da indagare:
IIª FASE
Azioni di valorizzazione del patrimonio: attività seminariale
Incontro per la presentazione del progetto: Firenze, novembre 2008
Organizzazione dei seguenti seminari nelle diverse regioni italiane:
confezione…” (febbraio 2009);
IIIª FASE
Azioni di comunicazione: Convegno Internazionale e nascita del network
Sarà organizzato a Firenze il Convegno Internazionale “Stilisti, creatori di mode del ‘900: gli archivi del Sistema Moda” (giugno/luglio 2010) per la presentazione dei risultati del progetto, degli archivi di alcuni stilisti italiani e creatori di moda, di esperienze internazionali di conservazione e valorizzazione del patrimonio del settore della moda.
In questa occasione si presenterà anche il progetto per la creazione di un network e quindi di un portale per la consultazione dei materiali censiti.
Isabella Orefice, Presidente Anai
* L'Associazione Nazionale Archivistica Italiana e la sua Presidente, Isabella Orefice si scusano per avere citato nel presente articolo, in una versione precedente, la collaborazione anche della Camera della Moda di Milano ad un progetto di tale importanza, avendola auspicata e avendo allora iniziato a prendere i primi contatti. Purtroppo si è pensato, ingenuamente che tale collaboraizone potesse essere fattibile e si era quindi prospettata nell'articolo, prima di averne avuta certa conferma. Sperando che il Presidente della Camera della Moda voglia accogliere queste scuse, la Presidente dell'Anai, Isabella Orefice, ringrazia per la disponibilità e la comprensione (novembre 2008). |