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L’Archivio della Famiglia Berneri – Chessa
![]() L’Archivio della Famiglia Berneri - Chessa custodisce un ricco patrimonio documentario e di vario genere che abbraccia circa un secolo di storia, ricca di fatti noti memorabili intessuta di episodi ignoti, o perduti nella memoria, dell’anarchismo italiano e internazionale. L’archivio nasce a Genova Nervi nel 1962 per opera di Aurelio Chessa definito “il capostipite degli archivisti anarchici”. Aurelio diviene una figura di spicco dell'anarchismo locale, fra i promotori di una lacerante scissione dalla Federazione Anarchica Italiana e intrattiene rapporti speciali coi famigliari di Camillo Berneri, lo scolaro di Gaetano Salvemini e amico dei fratelli Rosselli, di Ernesto Rossi e Piero Gobetti ( Berneri scriverà spesso sulla famosa rivista di Gobetti: "Rivoluzione Liberale"), morto in Spagna nel 1937 per mano stalinista. L'archivio prende vita nel dopoguerra, quando Aurelio Chessa inizia a raccogliere moltissimo materiale e a provvedere al recupero e alla conservazione di questi documenti. Tant’è che l’amministrazione comunale di Pistoia nel 1982, preso atto della consistenza e del notevole interesse storico-documentario che l’archivio presentava, lo acquisiva a titolo di deposito conservativo, come sezione specializzata della Biblioteca comunale, dotandolo di una sede pubblica e affidando l’incarico di riordino a giovani laureati che avviarono un lavoro di sistemazione e di schedatura protrattosi poi, con alcuni avvicendamenti di persone e varie interruzioni, fino a oggi. L’Archivio della Famiglia Berneri, uno dei pochi archivi anarchici a non essere stato disperso, raccoglie e conserva volumi, periodici (collezioni e numeri unici), opuscoli sull’anarchismo e il movimento operaio, quindi le carte della Famiglia Caleffi-Berneri. Alla morte di Giovanna Caleffi, moglie di Camillo Berneri, nel 1962, l’unica figlia Giliana, residente in Francia, decide di lasciarlo a Chessa. Grazie al costante lavoro scrupoloso di Aurelio Chessa, l’archivio si ingrandisce e a questi fondi originari se ne aggiungono altri anche di matrice non strettamente anarchica, come il fondo del socialista Giuseppe Faravelli, il fondo relativo a Vernon Richards e i due fondi di Leda Rafanelli. L’archivio collocato per lungo tempo a Genova, viene poi spostato a Pistoia, a Iglesias, Canosa di Puglia, Cecina e, dopo il 1999, l’archivio torna a Genova. Grazie al lavoro di Fiamma Chessa, figlia di Aurelio deceduto nel 1996, l’archivio procede la sua vita e viene donato al Comune di Reggio Emilia, locato in una sede indipendente dalla Biblioteca Comunale Panizzi. L’attività editoriale e pubblicistica dell’Archivio non si concentra solo sulla figura del Berneri, ma tratta tutto il movimento anarchico, libertario e socialista del Novecento. Nel 1998 la Biblioteca Panizzi ha acquistato il fondo Vernon Richards, compagno di Maria Luisa Berneri, primogenita di Camillo. Esso consta di lettere, documenti della famiglie Berneri e Recchioni; circa 2000 tra libri e opuscoli di notevole pregio, la maggior parte dei quali sulla guerra di Spagna; foto originali scattate da Maria Luisa e Vernon Richards, nonché le collezioni complete di "Spain and the world", "Freedom", "War Commentary" e tutto il pubblicato di Freedom Press. Recentemente l'archivio si è arricchito di nuovo materiale donato dal genero di Camillo Berneri, Serge Senninger, di Parigi, che alla morte della moglie, Giuliana, ha inviato lettere, diari, cartoline e un vasto repertorio di fotografie di famiglia. L’archivio oggi prosegue la sua attività grazie a numerose pubblicazioni e al lavoro di Fiamma Chessa che lo ha reso uno dei più importanti centri studi libertari italiani. |